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Sono stata nel Paese delle meraviglie e si chiamava Città di Circo.

Presentato anche il progetto Buona Strada

Città di Circo: una vera e propria città, fatta di chapiteau e carovane. Una città colorata e allegra, dentro al Parco di Villa Angeletti, nel cuore di Bologna.

Non scrivo di questo luogo incantevole solo perché c'è stata una kermesse durata ben 15 giorni, con 5 tendoni allestiti per la prima volta contemporaneamente, ne perché riunendosi, gli artisti, sotto il cappello di Forum Nuovi Circhi FNAS, hanno dato vita a spettacoli incredibili, nel cuore pulsante di una città viva come Bologna. Queste sarebbero tutte motivazioni giuste e assolutamente importanti, che meriterebbero un articolo a parte, ma qui siamo su Buona Strada: non raccontiamo le vicende artistiche e organizzative di Festival e Kermesse, per quanto possano essere nobili e virtuose e per quanto, come nel caso di Città di Circo, siano state un successo clamoroso, con sold out degli spettacoli per tutti i 15 giorni e con il pienone anche per le giornate di convegno Stradarts. Voglio raccontarvi l'altro lato di Città di Circo, quello fatto di persone, di collaborazione, di intreccio col tessuto urbano e sociale.

Vi racconterò di quella che è, a tutti gli effetti, una visione collettiva, un modello da replicare, una buona pratica da condividere.

Città di Circo è un nome che fa riflettere: Città - insieme di persone che co-esistono, che con-vivono, che rispettano spazi e regole. Circo: persone, passione, arte, espressione, libertà. Una Città libera dunque, dove si può respirare, dove si può tornare bambini, dove si può ridere, gioire, conoscere, sperimentare. Con un insieme di persone “meticce”, per citare l'Antropologo Paolo Apolito, persone diverse, che imparano ad esistere insieme grazie al potere primitivo delle emozioni, racchiuse nell'io profondo di ognuno di noi, che l'arte, come poche altre cose, è capace di tirare fuori.
E' proprio toccando queste emozioni, che si vive bene la Città di Circo.

Un luogo dove i cittadini tutti, possono entrare liberamente e lasciarsi meravigliare dal circo contemporaneo.
L'arte di strada e il circo contemporaneo possono, insieme ad altre discipline, aprire porte e confini della comunicazione. Sono strumenti necessari alla conoscenza, alla scoperta e in seguito alla condivisione di una determinata emozione. Il punto è proprio questo, condividere.
Gli artisti della Città di Circo lo hanno fatto per 15 giorni, condividendo gli spazi, essendo coesi, dandosi una mano l'un l'altro, affrontando stanchezza, felicità, freddo e gioia di essere lì, di vivere insieme quel momento, quel passo importante, quella prima volta in Italia. Così come gli artisti anche la città di Bologna e molti ospiti arrivati da fuori per assistere alla kermesse, hanno condiviso risate, stupore e meraviglia, assistendo agli spettacoli in rassegna, ma soprattutto passeggiando tra gli chapiteau durante il giorno e addirittura facendo jogging nel parco di Villa Angeletti, in mezzo alla musica e alle prove dei circensi, in mezzo ai bambini che giocavano sull'erba umida di una mattina fredda e soleggiata di novembre.

Questo vedere, sentire e vivere la Città di Circo, mi ha portata a riflettere di fronte all'atmosfera, alla diversità (sempre positiva) del Parco con tutti quei colori e la musica che ci circondava, come fosse la colonna sonora di un bel film. Ho visto conversare mondi distinti, comunicare quelle che apparentemente possono sembrare “razze diverse”, trovare punti in comune e spunti di lavoro. Ho ascoltato artisti, professori universitari, avvocati e politici confrontarsi insieme sotto a un tendone della Città di Circo, durante le giornate di Convegno Stradarts. Questa è una crescita, questo è il vero modello: essere un tutt'uno, imparare a conoscersi, imparare condividere esperienze e suggerimenti, potersi incontrare, l'uno con il mondo dell'altro, per qualcosa che è comune a tutti: quella gioia di tornare bambini, quell'emozione che ci accomuna, poterci nuovamente scoprire umani, insieme.

Domenica 12, nella giornata di Convegno Stradarts dedicata all'arte di strada e alla cittadinanza attiva, è stato presentato anche il progetto Buona Strada. Artisti e cittadini hanno accolto bene le tematiche proposte e speriamo di poter estendere sempre più questo progetto, raccontando di modelli virtuosi sempre più frequenti, di iniziative accoglienti verso l'arte di strada e la libera espressione, di spazi condivisi fruibili e sempre più a “misura d'uomo”, o meglio a misura di “umanità”.