Siamo in un'era frenetica. Casa, lavoro - spesso precario, impegni continui. Un circolo VIZIOSO in cui è difficile prendersi un minuto, fermare la “giostra” per potersi dedicare ad attività extra-ordinarie o impreviste.
Al giorno d'oggi si vive tutto con stress. Fare la spesa, riparare una finestra, perfino imparare una lingua straniera o dedicarsi ad un corso per passione, sono cose “difficili”.
Oltre al problema TEMPO, ci si mette spesso anche il problema ECONOMIA.
La scelta il più delle volte è d'obbligo, quando si parla di dedicare qualcosa a sè stessi, alla famiglia oppure pagare i conti ordinari che ognuno di noi deve affrontare alla fine del mese.
E se fosse possibile riprendersi un pò del porprio tempo? E se insieme al proprio tempo fosse possibile risparmiare quacosa? E se risparmiando tempo e denaro fosse addirittura possibile aiutare qualcun'altro a fare lo stesso? Se tutti quessi SE fossero possibili allora il circolo vizioso si trasformerebbe in un circolo VIRTUOSO.
Ebbene, il circolo virtuoso sopra citato esiste e si chiama BANCA DEL TEMPO. Se ne contano a migliaia in tutto il mondo e da qualche anno stanno diventando una solida realtà anche in Italia. Da nord a sud, passando per il centro, anche attraverso l'utilizzo - sensato - delle nuove tecnologie e dei social media, si possono “incontrare” banche del tempo differenti, ma con obiettivi e modalità molto simili.
Il tempo, nella misura di ore, diventa una moneta di scambio a tutti gli effetti.
Le persone scambiano attività che possono realizzare per terzi, dal fare la spesa a dedicare ore ad insegnare una nuova lingua, con attività di cui hanno bisogno, ad esempio riparare una finestra o verniciare la staccionata. I minuti che costituiscono un'ora, in termini di tempo, diventano ore di credito, spendibili per le diverse attività proposte dai partecipanti delle diverse Banche del Tempo.
Abbiamo parlato con Simona Colucci, del Circolo Naturalmente Veg di Torino e Sonia Jurlina, fondatrici di una delle Banche del Tempo presenti nella città di Torino, dall'idea di Simona, avuta la scorsa primavera, fino alla realizzazione, con tanto di biglietti di credito reali e non virtuali, spendibili in varie attività.
La modalità della Banca del Tempo del Circolo propone finalità, obiettivi e modalità di partecipazione simili alle altre Banche del Tempo presenti sul territorio nazionale, ma con una sostanziale differenza.
Lo spirito con cui è stata creata, tende a favorire i rapporti sociali, relazionali e personali tra le persone, non solo attraverso il web. Per questo l'idea è stata presentata il 21 del mese scorso, con un Brunch informativo, tenuto all'interno del Circolo.
Nella presentazione, originale, ironica e coinvolgente, si legge:
“ Per tutte quelle volte che hai pensato:
- Oh! La staccionata!...beh, la dipingo domani...
Oppure:
-Ohhhh! La Roll Royce sporcata dai piccioni....beh, la lavo domani.
Ma anche:
- Se sapessi cucinare dei dolcini vegani, sai quanti amori conquisterei, invece di essere sempre single? Ma io non ho i soldi per un corso!
Oppure:
- Avrei davvero bisogno di un personal trainer che mi strappa dal divano , da Netflix e dai miei gatti e mi porta a correre...ma non ho i soldi per pagarlo....
Ecco! Ti lavo la Rolls-Royce e tu mi insegni a cucinare, poi quando il mio amore sarà tondo (ma bello) dipingerà la staccionata del personal trainer, che a sua volta lo porterà a correre lontaaano dalle pasticcerie.
Chiaro no? È; una banca del tempo!
Fondiamo il nostro progetto sulla convinzione che condivisione, solidarietà, partecipazione, scambio e tempo, siano tra le cose che possono rendere le nostre vite più confortevoli e divertenti (e anche che qualcuno ami pitturare staccionate più di noi).
Il progetto sarà presentato al circolo il 21 ottobre durante un brunch. Prima di quella data e da allora in poi chiunque potrà partecipare alla banca del tempo, chiedendo e donando cosa può o vuole. È; ovviamente richiesta massima serietà nel portare a termine gli impegni presi, ma la più ampia libertà e fantasia sono possibili nel proporre le proprie ore e anche nel richiedere .”
Scambio, condivisione e migliorie alla qualità della vita sono aspetti che Buona Strada condivide e appoggia, soprattutto quando questo cambiamento in meglio arriva dalla cittadinanza attiva.
Abbiamo scambiato con Sonia Jurlina qualche parola in merito al progetto: “La banca del Tempo nasce proprio per la mancanza di tempo di ognuno di noi. Simona ha avuto l'idea di mettere in contatto le persone, favorirne le relazioni… è un modo per mettere in relazione persone che vogliano far qualcosa. Si tratta di un'economia basata sulle competenze e non sul denaro”. Continua a raccontare Sonia: “Il Brunch al Circolo è un modo per favorire le relazioni e la socializzazione, personalmente non mi piace che venga fatto tutto online, lo rende impersonale”.
Questo utilizzo “basico” della tecnologia si impone ricordando che è sacro-santo, seppur in un'era digitale che si sta facendo sempre più spazio, dare valore “all'umano”, al rapporto, all'approfondimento della conoscenza con le persone, creare possibilità di nuove, reali, connessioni.
Per questo nei loro moduli di partecipazione alla banca del tempo, che vengono raccolti al Circolo e sul gruppo Facebook dei partecipanti, c'è lo spazio per la richiesta e per la competenza offerta, ma ci sono due righe anche per lasciare spazio alla presentazione personale.
Il Circolo favorisce la costuzione di nuovi rapporti, dando spazio anche ad attività incentrate su un'economia slegata dal denaro. Basti pensare che per fare un corso di Yoga o per imparare l'inglese, è necessario soltanto tesserarsi, annualmente, per la somma di 5 euro, oppure che spesso, le ragazze propongono all'interno del circolo attività di riuso degli abiti dismessi, ad esempio gli Swap-party, feste all'insegna dello scambio, dove quel che avanza e rimane al Circolo, viene donato in beneficenza.
Con un grande periodo di crisi che ha accompagnato l'economia (e la qualità della vita) negli ultimi anni e che ancora oggi, soprattutto riguardo a tematiche sensibili, come la situazione lavorativa, continua a creare non pochi problemi, il modo migliore di andare avanti è aiutarsi a vicenda, lavorare sulla coesione sociale, costruire una rete. I cittadini attivi in tal senso sono molti e nel “sottobosco” italiano, si respirà sempre più un clima d'ispirazione nord europea, fatta di circoli virtuosi e buone pratiche. Speriamo di vedere una crescita sempre più ampia, ricca di partecipazione e prolificazione di questi buoni modelli.