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Quartiere Educante.

L’educativa percorre nuove strade.

Cosa accadrebbe se…

la strada tornasse ad essere invasa dai bambini e dai ragazzi del quartiere? Se la scuola non avesse più mura né finestre ma strade e botteghe? Se i compiti non avessero quaderni ma “mestieri” e  “missioni” che nascono da esigenze reali e territoriali? 

Cosa accadrebbe se …

bambini e ragazzi non fossero più reclusi e tenuti “separati” dal tessuto sociale. Parcheggiati in scuole ed istituti. Rinchiusi in parchi giochi. Ma restituiti attivamente al mondo e ancora capaci di interagire e di far parte del tessuto sociale e di contaminare luoghi e spazi. 

S'immagina un mondo capace di ospitare nuovamente i suoi elementi più giovani in maniera libera, in modo che possano ritornare ad essere parte attiva del tessuto sociale. Nuovi cittadini, una nuova cittadinanza.  S'immagina una città, capace di vivere insieme ai suoi elementi più vitali: i bambini. Una città che sia invasa dai suoi elementi più giovani a cui sia data la possibilità di incidere attivamente sul funzionamento della società ed agire nel medesimo territorio degli adulti. Animare e partecipare alla vita sociale. 

Una Rivoluzione educativa capace di ripensare al contempo al modo di vivere la città e il mondo adulto. Partecipare insieme alle attività di quartiere generando nuove forme di rapporti educativi come ad esempio: un orto curato con i nonni, conoscere e partecipare al lavoro degli artigiani di zona, dipingere e riqualificare luoghi abbandonati vicini a casa, andare alle mostre e cosi via. “Una scuola dove si apprende attraverso l'esperienza. Una scuola strettamente connessa alla vita del territorio”  Una scuola “In cui il mondo dei grandi si integra e si contamina con quello dei ragazzi. Dove i ragazzi sono co-progettatori del proprio percorso di studi”.

A Milano, il 9 settembre 2017 a Base Milano, Paolo Mottana, docente ordinario di Filosofia dell'educazione all'Università di Milano Bicocca, ha immaginato insieme ad altre trecento persone fra genitori, educatori e docenti un altro mondo, possibile: “un quartiere, un paese, una città dove bambini e ragazzi tornino ad essere parte del tessuto sociale. Un territorio che torni a mostrare la propria responsabilità sociale in modo che i ragazzi possano fare esperienze significative.” 

La Città Educante (Asterios 2017) è il titolo del libro in cui Mottana (insieme a Giuseppe Campagnoli) dove per primo si è proposto l'immaginario di un'educazione diffusa. Un alternativa radicale all'istituzione scolastica attuale, dove bambini e ragazzi siano rimessi in circolazione nella società che, a sua volta, assume in maniera diffusa il suo ruolo educativo e formativo. La scuola diventa la base, un luogo dove organizzare attività  da realizzarsi nel mondo reale secondo un principio di apprendimento che passi attraverso esperienze concrete da elaborare, criticare, analizzare. Non più insegnanti di discipline ma guide, conduttori capaci di agevolare percorsi di interconnessione con i luoghi quotidiani e capaci di condurre sempre più verso l'autonomia e l'autoregolazione.

Un processo di medio-lungo periodo dove la stessa società sia in grado di adattarsi ed educarsi alla presenza dei bambini come attori sociali attivi, cittadini. Nuova linfa da troppo tempo emarginata, che costringerebbe la stessa società a ripensarsi, rallentare, interrogarsi.  Si parla senza mezzi termini di “rivoluzione educativa”. In un mondo dove non è più possibile la dimensione dell'avventura, dell'immaginario, della fuga. Gli adulti hanno il compito di lavorare perché ciò torni possibile proprio come quando, le vere aule erano il campo, il ruscello, il cortile, la strada, la piazzetta, e i nostri mèntori erano tanti altri maestri oltre a quello ufficiale. E cosi si è cominciato a fare: un gruppo di genitori e docenti della zona 6 di Milano e ancora, altri gruppi in fase di formazione in zona 8, a Monza e Vimercate, hanno preso sul serio questo invito. 

E' nata una associazione- l'associazione Iris, una pagina facebook –; QuartiereEducante- è partito cosi un progetto per la creazione, dal prossimo anno scolastico di classi pilota cosi concepite nelle scuole statali che hanno accettato di far parte della sperimentazione. I lavori continueranno, nell'arco di quest'anno verso la realizzazione di più esperimenti. Prossimo appuntamento si terrà il 3 Ottobre (per sapere dove e quando seguite le notizie dalla pagina fb QuarierEducante) . Dove sarà possibile approfondire, rispondere alle domande e ai dubbi e soprattutto immaginare insieme gli scenari di una scuola gaia e diffusa.


"Bambini e bambine, ragazzi e ragazze meritano di meglio, di più e soprattutto qualcosa che venga veramente incontro a ciò che essi sono occorre riconoscere il loro essere soggetti a pieno titolo, esseri pieni, ricchi, consistenti che hanno il diritto di esprimersi, di chiedere, di cercare i loro percorsi, le loro strade."

C'è vita nel parco... e anche sul pianeta.
Un incontro con Jacopo Fo, alla scoperta del cambiamento.