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Lume: La solidarietà dei cittadini al collettivo studentesco.

Promozione culturale e artistica come gesto politico.

LUMe - Laboratorio Universitario MEtropolitano è uno spazio culturale occupato, è un collettivo di studenti dell'Università degli Studi di Milano e Milano-Bicocca; delle Civiche Scuole di Cinema, di Musica e di Teatro; del Conservatorio Giuseppe Verdi; della Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2015 occupa lo stabile di Vicolo Santa Caterina 3/5, parte del complesso della chiesa di San Nazaro Maggiore che risale al Cinquecento, tre piani stretti dove si era riusciti a creare una sala prove per la musica, una per gli spettacoli teatrali, una sala montaggio per il cinema, una biblioteca, oltre a un bar e a una sala (la cripta) dove la sera si tenevano concerti jazz (che han visto esibirsi musicisti illustri). Un posto suggestivo, per dieci anni rimasto abbandonato -dopo la chiusura della piccola osteria La Pergola che aveva in affitto lo stabile- e gettato nel degrado dell'inutilizzo.

Dal 2015 è restituita alla vitalità culturale e alla città come un posto aperto a tutti dove poter godere non solo di performance di qualità ma di un atmosfera adatta a tutti i tempi, amichevole e frequentata dalle persone più diverse: artisti professionisti, amatori, studenti, cittadini. Una sede storica, un ubicazione strategica- a fianco dell'università statale di Milano e a pochi passi dal centro- che ha fatto del Lume un riferimento artistico importante e frequentato non solo da studenti o attivisti, ma da tutti indistintamente.

Hanno transitato in due anni decine di attori, centinaia di musicisti e migliaia di studenti. LUMe è stato un centro di accoglienza per la musica, le arti e la cultura: uno spazio politico. Lume è Teatro, Cinema , Musica, Scrittura e e con i suoi laboratori: progettualità sull'arte. Tra gli intenti si legge: “LUMe si fonda sulla partecipazione e sostiene pratiche collaborative volte a stimolare spirito critico e crescita interpersonale. Il collettivo è mutevole, solidale e inclusivo, vi si rispettano le storie e le esperienze delle diverse soggettività partecipanti “.
Tutte le settimane per 27 mesi, LUMe ha offerto alla cittadinanza teatro, cinema e musica a prezzi popolari e accessibili diventando per tutti un'esperienza politica, artistica e culturale unica nel suo genere.

La mattina del 25 Luglio la Digos e le forze di polizia hanno sgomberato LUMe, invadendo il vicolo di Santa Caterina e forzando le porte dello stabile Non è stato dato nessun preavviso, i vicini dello stabile hanno avvisato i ragazzi del collettivo che sono riusciti a raggiungere il luogo per recuperare alcune delle cose all'interno dello spazio. Le motivazioni sembrano risiedere in una proprietà (del tutto controversa) che - a quanto pare- è riuscita a rivalutare lo stabile grazie al permesso di poterci costruire un ascensore che ne faciliti l'utilizzo.

La notizia fa il giro della città, sui social parte una campagna di solidarietà che porta migliaia di condivisioni e di testimonianze. In poche ore la piazza adiacente all'ingresso bloccato dalle forze dell'ordine e piantonato da camionette antisommossa si riempie di studenti, cittadini, artisti, negozianti per partecipare all'assemblea aperta indetta dal collettivo. Un momento di ritrovo, un forte segno di partecipazione di tutti per dire che il Lume è un progetto e come tale non ha un luogo. Come dichiara in sede d'assemblea Francesco Vivone, uno dei protagonisti del centro sociale:” Lume è un idea che può andare oltre le quattro mura e la cui forza viene dalla partecipazione di chi lo ama e finché questa ci sarà il Lume non si spegne”.
Un centinaio di persone, tanti per essere un martedì di fine Luglio, si ritrovano con sedie e banchi in piazza San Nazaro a dar testimonianza narrativa dell'esperienza necessaria di LUME. Un racconto condiviso e a più voci su cosa è stato il Lume e su cosa ne sarà.

Parlano gli studenti del collettivo ,parlano i giovani per raccontar la propria esperienza al Lume, chi dall'inizio chi da soli pochi mesi. Tra chi ha partecipato a tutti i laboratori a chi-pur non partecipando ha trovato negli eventi offerti e nell'unica socialità del Lume una “nuova famiglia”

Prende anche voce un artista di strada- uno dei primi ad essere invitato a suonare dagli studenti nella cripta del Lume. Ricorda quel momento Michele Buzzi, suonatore di musica folk davanti all'università.

Oltre ai ricordi che danno forza e affetto al progetto il punto rimane chiaro e fermo sulla necessità di non fermarsi: “il progetto non ha luogo” comunica il direttivo- “il lume invaderà la città”

Intanto le forze dell'ordine svuotano i locali. La porta viene blindata. Alle finestre compare il filo spinato.

“La vittoria è la partecipazione che si è avuta qui oggi dopo uno sgombero senza preavviso.La vittoria è ora, nella risposta”. Il collettivo promette di non cambiare la sua scaletta di appuntamenti: “la cultura non si ferma finché c'è partecipazione” . Dal primo mercoledì di settembre le attività di lume riprenderanno - se necessario- sulla piazza adiacente, continueranno con un assedio culturale al comune di Milano. Il 6 settembre-come se nulla fosse, ripartirà i mercoledì del Jazz . Poi ci saranno i due giorni al festival delle culture indipendenti pronto ad invadere la città, se necessario.

La sera continua in piazza San Nazareno, con alcuni esempi- musica teatro e poesia sotto le stelle di una Milano oramai vuota, ma capace ancora di partecipazione. L'appello, la gara di solidarietà e la dimostrazione d'intenti continua nelle settimane successive. Gli appuntamenti cinematografici in programma di LUMETeca non si fermano, e si svolgono in piazza, all'aperto, ogni giovedì sera. Intanto dichiarazioni di vicinanza giungono da più parti della società: Maria Consagra, Renato Sarti, Fausto Paravidino e Fausto Cabra sostengono LUMe Teatro. Se vuoi sostenere il LUMe firma la petizione al link sottostante.

https://www.change.org/p/città-di-milano-lume-non-si-spegne?recruiter=750769093&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&utm_campaign=share_petition&utm_term=share_petition

Il lume senza partecipazione non è nulla, come la libertà. Siateci, ci vediamo per le strade.

La rivoluzione delle risate
Una rivoluzione fatta di arte, chilometri percorsi e solidarietà