Realizzati con semplici linee essenziali, gli omini rosa sanno comunicare immediatamente un senso di serenità a chi li guarda. “Il colore rosa l'ho pensato per trasmette una sensazione di pace e di uguaglianza: gli omini non hanno volto e sono privi di ogni caratteristica sessuale, cosi che tutti si possano riconoscere” .
Dietro a tutto questo c'è Christian Aloi, in arte Aluà. Ha 29 anni,è di Catanzaro ma vive a Milano da 11 anni. E' venuto qui per lavoro “ma ho sempre disegnato” dice “ nella mia famiglia, tutti disegnano e tutti suonano. Ma non ho avuto la possibilità di studiare arte. Sono 8 anni che dipingo su cavalletto, la steet art è cominciata dall'esigenza di trovare un alternativa alle gallerie - troppo costose. Avevo voglia anche di interagire con il luogo e fare qualcosa di diverso rispetto all'esperienza nelle gallerie, cosi ho deciso di andare in strada che è una vetrina grande e aperta a tutti, il risultato è stato grandioso e io ci ho preso gusto”
Inizialmente solo sui muri liberi, presto però è diventata una scelta limitante “troppo pochi e già pieni di scritte, si rischiava anche di andare contro gli altri writers e di creare tensioni con chi vede la street art più come una battaglia sul territorio, mentre per me è una questione di abbellimento e dove vedo che il muro è rovinato, lo copro” cosi ha cominciato anche con i muri privati “mi faccio ispirare dal momento, ma prediligo i muri un po rovinati o con già delle scritte, per dargli un tocco di buono”
In 4 anni più di 100 omini sono spuntati tra le zone di Rovereto, viale Padova, Corso Buenos Aires e Lambrate “un pò per esigenza: io sono di questa zona e esco di notte, ma va bene cosi perché è una zona che ne ha bisogno: è sempre stata considerata una zona degradata e ci sono situazioni difficili”. Non solo belli, gli omini rosa sono anche capaci di dare voce a chi non ce l'ha e dare messaggi che prendono ispirazione dall'attualità: “la serie degli angioletti è per le vittime di ogni giorno dimenticate poi il giorno dopo. Sono un omaggio a tutte le vittime, perché possano vagare ancora un po per la città”. Un barcone stracolmo di omini rosa è l'opera, poi cancellata, omaggio al tema dell'immigrazione. Ma ha anche toccato il tema del bullismo e della violenza sulle donne.
Si è sparsa subito la voce sul web e tutti si chiedevano chi fosse: “Ora qui in quartiere sanno tutti chi sono, sono venuti ad una mostra che ho fatto apposta per conoscermi”
-Come è cambiato il rapporto con la gente del posto una volta che ti hanno conosciuto?- “Ha creato un coinvolgimento forte con le persone della zona, mi chiedono di mettere gli omini sui loro muri di casa, i bambini li disegnano e molti mi fermano per ringraziarmi perché con i miei omini gli risollevo un po la giornata. Una ragazza pochi giorni fa ha postato una foto su istagram con un omino rosa dicendo come i miei omini l'aiutino molto in un momento difficile che sta passando. Per me è una grande soddisfazione e un grande stimolo”
-Cosa è nato da tutto ciò?-
“Sono stato chiamato a dipingere il muro di una biblioteca di una scuola di questa zona. Sono stato anche invitato alla scuola elementare di via Feltre a tenere un laboratorio ai bambini dove ho spiegato loro anche quello che faccio .
Quello che voglio loro spiegare è la differenza tra le opere d'arte e il vandalismo fine a sé stesso. Non condivido molto chi fa una scritta senza senso, ma apprezzo chi fa disegni e opere sui muri. Anche il messaggio che si vuole dare è importante: io non condivido la visione tipica dei writers che è più aggressiva. La stessa tecnica che uso- gli omini sono perlopiù disegnati su carta e poi affissi con la colla sui muri - l'ho scelta anche per “sporcare” il muro e non avere lamentele: la gente lo riconosce e l'apprezza”.
Christian è stato anche a Londra per una mostra d'appartamento e le sue opere sono state già esposte nelle gallerie di Firenze, Barcellona, Catania, Palermo e, naturalmente, Catanzaro.
-C'è a chi non piace quello che fai?-
“Si, alcuni dicono che gli omini rosa sono troppo pacifici, o buonisti o che sono a tema LGBT, ma non è vero, almeno non esclusivamente. Altri sono stati tolti perché disturbavano, è il caso dell'omino rosa che vomitava affisso vicino ad una farmacia. L'hanno tolto, ma la gente del quartiere mi ha avvisato subito, dimostrando solidarietà. Un altro caso: pochi giorni fa è comparso vicino ad un mio omino un diavolo che se lo mangia, molto diverso dal mio stile. Chi l'ha fatto però non l'ha danneggiato ma ha solo aggiunto una cosa, per cui non so se è una provocazione o una collaborazione. Da parte mia sono a posto, mi piacerebbe anche fare qualcosa insieme ”
-Un omino a cui sei particolarmente affezionato?-
“Nessuno in particolare, sono tutti miei amici ed amanti. Ma di uno so che ha colpito molto la gente: è un omino abbastanza grande, che tiene in braccio un altro omino morto con il casco da motociclista. E' per le vittime della strada, l'ho fatto su un muro vicino ad una scuola, in una via dove le macchine vanno molto veloce. Molti mi hanno detto di esserne stati colpiti."
-Progetti per il futuro?-
“Sicuramente vorrei continuare cosi e spero di potermici dedicare totalmente, ma anche con le mostre in galleria vorrei continuare, perché faccio anche oggetti e quadri. Emotivamente sto bene facendo questo e spero presto di poter avere uno spazio mio dove produrre. Vorrei anche andare in altre zone della città … tu dove abiti?”
Altri riferimenti per seguire Aluà: FB: Christian Aloi