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L’ European Microfinance Network entra in Campo!

La Micro-finanza incontra Buona Strada. Ed è subito festa.

Giovedì 22 giugno la Buona Strada ha incontrato gli ospiti della quattordicesima conferenza annuale sulla Micro-Finanza: il mondo dei business man in "giacca e cravatta", con il mondo dei suonatori, dei mangiafuoco, degli attori. Il mondo degli artisti di strada.

L'idea di far entrare in contatto i due mondi, viene dall'incontro tra il progetto Buona Strada e Massimo Renno, di cui abbiamo scritto nei nostri articoli precendenti, in quanto presidente di AEres –; Venezia per l'altra economia, associazione che intende promuovere un proprio modello originale di mercatino delle economie solidali e del consumo critico e che propone di aumentare le opportunità di relazione e di scambio tra i soci, i clienti e cittadini, diffondere i contenuti del proprio Statuto, partecipare ad azioni volte al recupero sociale di aree emarginate o gravate da forme di disagio. Con questo intento AEres ha attivato collaborazioni con l'Amministrazione Comunale e con associazioni del territorio per lo sviluppo di una serie di «Mercati di Quartiere» con i quali offrire un'occasione di incontro e aggregazione alla cittadinanza, proponendo una formula di mercato altro economica.

Quale migliore occasione per far entrare in contatto i due mondi, se non il Convegno sulla Micro-Finanza che si è tenuto sull'Isola? Apparentemente le due categorie sono troppo distanti l'una dall'altra, per poter trovare elementi di contatto e punti in comune forti, ma lo scopo è sorprendere, far vivere agli ospiti una Venezia diversa, far vivere loro l'esperienza del Campo. Con questo fine nell'Isola di San Servolo, - "è stato riprodotto un "campione in vitro" di un Campo 2.0 in stile veneziano, rinominato nel futuro delle economie e dalla finanza solidale, ritrovato nella sua funzione aggregativa e comunicativa, vissuto dalla comunità locale, interprete del cambiamento. Una memoria di campo che ritorna per immaginare e costruire insieme lo spazio politico futuro dentro al quale la finanza etica, l'economia solidale, il commercio equo intendono partecipare a rifondare una idea di comunita' solidali europee in un percorso che inventa ogni giorno , sui propri territori , un suo design di comunità, la sua relazione."- si legge nella presentazione del progetto.

Arrivando in Isola si respira aria di cultura, si sente la ricchezza della Serenissima e nei riflessi nell'acqua si incontrano monumenti, affreschi, riaffiorano ricordi di memoria storica e patrimonio artistico - culturale.
Scendiamo dalla "barcaccia" in legno in cui siamo arrivati, insieme alla strumentazione della band La Ghenga Fuoriposto, che avrebbe suonato alla sera, dopo il convegno.
Già dal viaggio per raggiungere l'isola ho compreso che sarebbe stato un ricordo, un'esperienza che avrei portato nel cuore per sempre.
L'Isola ci ha accolti subito, nonostante il suo trascorso da “manicomio” maschile, fortunatamente chiuso in seguito alla legge Basaglia. Un'altro mondo: un micro-mondo fatto di legno e mattoni, elegante, ricco di verde. Una grande scultura di arte contemporanea, che fungeva da polo attrattivo in direzione di un panorama a dir poco mozzafiato.
È; ora di incontrare, condividere, discutere. E soprattutto di prepararci al lavoro, sottile e complicato, di far vivere agli ospiti, molti dei quali inglesi, la vita in Campo, l'aggregazione e il coinvolgimento, che difficilmente si vedono nella Venezia turistica, la "Venezia delle cartoline".

Il responsabile di progetto, Roberto Cargnelli, coordina, prepara, si ingegna perchè tutto vada bene, perchè la "Buona Strada", possa essere davvero vissuta dagli ospiti della quattordicesima conferenza annuale sulla Micro-Finanza.

Scende la sera, gli artisti sono pronti a far la loro parte, si posizionano sul pontile in attesa degli ospiti sull'Isola. San Servolo cambia pelle: da elegante "centro congressi" si trasforma in un Campo a tutto tondo: un mercatino solidale, con la partecipazione di associazioni e cooperative del territorio. Installazioni scenografiche create con materiali di recupero e riciclo per ogni gazebo, vita, colore, profumi di cibi biologici e prodotti artigianali. Uno spazio, una misura di confronto con chi vive il territorio e la socialità in stile veneziano. Non si parla solo di scambio di prodotti e servizi, ma anche di uno spazio politico di comunità perché riferito anche alle idee che lo compongono : l'etica , la collettività, il bene comune.

L'Isola è un incanto, si respira aria di festa da ogni parte. Gli ospiti del convegno si stupiscono e si meravigliano, quando vengono accolti dalla musica allegra di Fabio KoRyu e Beppe Boron, dai libri recitati di Susy Danesin e dai giochi col fuoco di Davide Ciani - Circovolante asd. Per un attimo si percepisce la sensazione di essere in un film di Fellini, tra la melodia, i movimenti delle persone che quasi camminano a passo di danza e la cornice naturale del panorama che circonda l'isola.  La gente partecipa, condivide un momento esperienziale che porterà con sè, anche fuori da San Servolo. Abbiamo rotto il ghiaccio, la magia è nell'aria. La serata prosegue con la musica live de La Ghenga Fuoriposto, con brani tradotti anche in inglese, proprio per comunicare meglio con gli ospiti e farli sentire a loro agio, propiettati con la CineCicletta: una bicicletta creata e modificata dai ragazzi di Pedalia, in grado di diventare un proiettore all'occasione. L'atmosfera è diventata davvero quella di una festa, un momento di socialità e aggregazione, terminato in allegria e con i due mondi perfettamente uniti e in armonia. L'arte di strada è capace di unire tutte le persone, regalando esperienze emotive forti e un alto coinvolgimento.

Rientrati sulla terra ferma, con l'esperienza del Campo ancora addosso, abbiamo sentito Massimo Renno, per un confronto sull'evento:

"Abbiamo cercato un confronto orizzontale legato alle tradizioni veneziane, al vivere il Campo, mescolando la dimensione collettiva e alla dimensione della finanza etica, per creare un'occasione di festa che potesse dar modo di riflettere, proprio sulle esperienze e sul confronto"- continua Massimo - "Siamo riusciti nel nostro intento, gli ospiti hanno visto e vissuto Venezia, non come la  città cartolina, ma come città che scopre la sua identità con percorsi di economia solidale chiari. E'stato un evento riuscito, anche dal punto di vista aggregativo, con uno stile comunicativo e artistico forte, una dimensione di energia positiva". 

Speriamo che con il nostro lavoro e la solidarietà di chi condivide le nostre tematiche, l'arte di strada possa essere condivisa e apprezzata ovunque, anche da "mondi" apparentemente diversi dal nostro.

AEres: http://www.aeresvenezia.net