La comunicazione è importante, permette di poter dar voce alle proprie opinioni, ai pensieri, alle richieste. Al centro della comunicazione, verbale e gestuale, troviamo la necessità di lanciare un segnale, un'intenzione o un messaggio. Proprio dal voler lasciare un messaggio sono partiti, negli anni, due progetti curiosi, che hanno al centro dei loro percorsi la street art, lo spazio pubblico e la parola.
La parola, fil rouge di queste due brillanti inziative di street art che si sono svolte a Torino, è stata letteralmente messa al centro dello spazio pubblico. La prima iniziativa che vogliamo raccontare è un progetto "da guinnes" dei primati: ben 7 chilometri di strada dipinti, con versi poetici per riqualificare e dare vita anuova a due quartieri poco centrali e lasciati a sè, quelli di Barca e Bertolla. Un'iniziativa che è stata realizzata ormai da qualche anno, ma ache ha portato alla luce frammenti di un passato dimenticato, cenni storici di una zona della città poco conosciuta e successivamente un tam tam mediatico che ha davvero fatto sì che si parlasse dei quartieri, attivando altri progetti di riqualificazione e riappropriazione degli spazi da parte dei cittadini.
Un Fiume di Parole - questo è il nome del progetto, vede la street art al suo centro, che attraverso frasi, citazioni e versi inerenti all'acqua, percorre con parole scritte sulla strada una linea artistica che funge da trait d'union e che omaggia i due quartieri, una volta ex borghi dei lavandai e barcaioli. L'artista che ha eseguito quest'opera chilometrica è Opiemme, conosciuto in tutto il mondo per numerosi interventi artistici.
Dalle parole in versi alle parole nude, vestite solo di quella che dovrebbe essere preservata sempre, la conoscenza. Anche in questa seconda iniziativa, ben più recente, i marciapiedi di Torino vengono popolate da definizioni che potremmo trovare in un dizionario, con tanto di significati, utilizzo, declinazioni. Il progetto è "Parole da Salvare", promosso da Zanichelli, che vuole "salvare le parole che si stanno perdendo". Per amore del lessico e del linguaggio, non solo Torino, ma anche Padova, Milano e Napoli, nel 2018 sono state invase da graffiti su strada, con l'obiettivo di ricordare a tutti l'importanza e il significato di alcune parole che negli anni non sono più di uso comune. La tecnica utilizzata per le scritte è quella dei green graffiti, che utilizza una miscela completamente naturale e non dannosa per l'ambiente, per realizzare disegni sull'asfalto. Cinquanta graffiti per città, dislocati in luoghi vicini a scuole o in zone pedonali, per raggiungere lo sguardo (e la testa!) dei passanti.
Progetti virtuosi ed educativi, che sempre più stanno attirando l'attenzione e la curiosità non solo di movimenti artistici, ma anche delle Istituzioni, che stanno cominciando a realizzare l'efficacia comunicativa di simili iniziative, ma soprattutto l'importanza di un rapporto forte tra spazio pubblico e le diverse forme artistiche.