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“Incanti notturni” e parole incantate.

Teatro Schabernack - una “commedia” toscano-tedesca, che risveglia gli animi.

Angelica ha una voce elegante. Scandisce bene le parole, con un tono deciso ma molto dolce e pacato. Mi sorprende subito il calore che è capace di trasmettere solo parlando. E' accogliente, amichevole… mi sento a casa, come se stessi parlando con un'amica di vecchia data.
Il suo accento mi riporta subito alle sue origini, tedesche. Si sente che ama il suo lavoro, si sente che ci tiene, si avverte il coinvolgimento, la vita che trascorre dedicandosi a ciò che ama fare. Ogni tanto accanto alla sua voce che mi racconta una storia così bella da sembrare incantata, sento Jorg, il suo compagno, che le dà suggerimenti su cosa raccontare, per darmi maggiori dettagli della storia. Parlo con loro da cinque minuti e mi sento come a casa…
Entro in un mondo incredibile, quello vissuto e “fatto vivere” alle persone dal Teatro Schabernack e dall'associazione culturale internazionale Melquiades

C'è tanto materiale che non si può racchiudere tutto in un articolo, per fare onore alle persone meravigliose che hanno creato amore, legami e rapporti circondati dall'arte, non è sufficiente scrivere poche righe… il Teatro Schabernack meriterebbe un libro, una “commedia toscano-tedesca”, che racconti tutta la splendida storia che li ha condotti a Montelaterone, Toscana, dove sono ora e dove arrivarono 36 anni fa.

Mentre parliamo Angelica mi racconta che hanno milioni di idee e di progetti, che fin da subito sono stati molto attivi nella zona della sella toscana “quando ancora il teatro di strada non era una moda. Giravamo di paese in paese, con un trattore e un carrozzone da circo. Abbiamo fatte moltissime cose, tutte interessanti, ma questa cosa è quella che viene raccontata più spesso e ricordata da tutti, forse perché è più romantica…”.
Il Teatro Schabernack è stato tra i primi a promuovere la formazione, Angelica mi racconta che si trasferirono qui, dalla Germania, proprio per questo. Organizzavano incontri formativi, con circa 100 persone che venivano dalla Germania. I corsi duravano circa due settimane, su temi differenti: clown, mimo, regia, maschera e molto altro. “Siamo venuti in Italia per organizzare questo, sapendo che poi saremmo rimasti.
- Riprende a raccontarmi la loro storia e io mi sento “catturata”, come se in un certo senso, lì, in quel paesino della Toscana, potessi esserci anche io, come quando guardi un film o leggi un libro… e ti senti parte del racconto. Immagini le scene, i colori e i profumi delle storie dei personaggi, ti immedesimi, tieni a sapere come andrà a finire.
Abbiamo preso casa a Montelaterone quando è nata nostra figlia Sara, poi abbiamo fatto due o tre anni di vita girovaga, ma siamo sempre tornati a Montelaterone. Per un pò abbiamo frequentato il “Circo a Vapore” a Roma… abbiamo fatto un anno di scuola, poi alla fine, non c'erano risorse e siamo tornati in Toscana: due carrozzoni e due trattori, viviamo lì… e durante gli inverni, più rigidi, trovavamo alloggio.”

A quel punto mi è venuto da chiederle come si trovano a Montelaterone, a livello artistico, ma soprattutto a livello di vita, di socialità, di condivisione.
Angelica mi parla dei loro progetti, che spesso coinvolgono l'intero paese e gli abitanti di Montelaterone, come gli “Incanti notturni” e i soggiorni artistici per pittori e artisti visuali, questi ultimi si terranno proprio questo mese, nel paesino di Montelaterone.

Che cosa sono gli “Incanti notturni”? - Incanti notturni è celebrare con l'arte e le contaminazioni la memoria storica e personale di un paese. Incanti notturni significa condivisione di storie, memorie e vita. “Pezzetti di vita” di tutte le persone che vogliono partecipare, momenti per ricordare, rielaborare… è un esempio di condivisione, inclusione e tanta, tantissima partecipazione. Pratecipazione degli artisti, partecipazione degli abitanti del paese. Non a caso, Angelica sottolinea “il nostro è un teatro di comunicazione… il teatro di strada è comunicazione”.


Dalla comunicazione tutto comincia: “Incanti Notturni parte 9 anni fa, con l'intento di raccontare storie di persone del paese, organizzando mostre fotografiche con i ritratti di tutta la cittadina. All'inizio collaboravano le persone più anziane, loro ci hanno accolti, abbiamo sviluppato piccoli racconti su di loro, poi, negli anni, abbiamo intrecciato le vite e le storie, legando insieme il loro percorso e il nostro.
“Incanti notturni” è dedicato al paese. - “raccontiamo memorie, cercando collaborazioni con associazioni musicali, di teatro anche non professionale, una condizione, fin dall'inizio, molto utile e importate. L'ultima edizione è stata molto ricca di partecipazione, anche di giovani. Noi ci occupiamo della regia, chi vuole partecipare, professionisti e non, partecipa con il suo contributo attivo”.
Arricchire, di questo si tratta: arricchire e contaminare, in chiave positiva e propositiva, un incontro tra l'arte popolare e l'arte professionale. Nelle rassegne, nei festival e nelle manifestazioni organizzate dal Teatro Schabernack avviene sempre uno scambio, il dialogo, l'apprendimento, il confronto, sono tutti elementi fondamentali, da prendere come modello assolutamente virtuoso.

Un altro esempio che si può definire una buona pratica, che promuoviamo con gioia, sono soggiorni artistici per pittori e artisti visuali.
Sulla pagina Facebook del Teatro Schabernack è possibile vedere il fermento dei preparativi di questi giorni.
Angelica mi racconta che ogni anno arrivano pittori da tutte le parti, sempre a Montelatrone, per “valorizzarne il territorio e farlo in qualche modo rivivere. Montelaterone è un paese di 120 abitanti, pochissimi.” - continua Angelica - “ I nostri eventi hanno portato a una ripopolazione, ora abbiamo anche un bar molto frequentato. “ - mi scappa un sorriso, mentre lei continua a raccontare - ”Il soggiorno di pittori. Il soggiorno dei pittori dura due settimane, vengono dalla Francia e dalla Germania e incontrano pittori italiani del luogo, lavorano in atelier per 10 giorni, si confrontano, vanno in giro per il paese e dipingono le persone. La gente dà a disposizione le case: aprono le loro case e danno ospitalità, in cambio un opera lasciata dall'artista. Da metà alla fine di ottobre: quest'anno ci sono 5 francesi, una spagnola e due tedeschi, al momento, magari cresceranno ancora. Questo è il soggiorno artistico dei pittori.

Sarebbe bello portare queste iniziative in altri posti, come lo definisce Angelica è “un grande lavoro molto soddisfacente… molte cose sono a costo zero, alcuni progetti sono molto validi e poi, quando sei innamorata di quello che fai, non badi troppo al denaro.

Le iniziative del Teatro Schabernack che meriterebbero di essere condivise e prese come un “modello” da replicare sono davvero molte, così come meriterebbe un capitolo a parte la loro storia privata, partita con veri e prori dispetti e gomme dei trattori tagliate all'inizio della convivenza con gli abitanti del paese… partendo dalla “diffidenza” che purtroppo capita di vedere nei confronti dell'arte di strada e degli artisti che la praticano e la vivono ogni giorno.
Quando abbiamo fatto la prima parata, piena di artisti, nella piazza del paese, la gente chiudeva porte e finestre. Poi qualcuno è venuto a vedere, si è sviluppato tutto piano, dall'anno dopo gli abitanti erano più aperti. Ci sono voluti due o tre anni per creare la fiducia, all'inizio erano molto curiosi, abbiamo seguito la loro curiosità offrendogli tutto il possibile.
Adesso anche gli anziani ci dicono “vi vogliamo bene”! e ci hanno veramente accolti, un pò come una famiglia.
Ancora forse qualcuno dice “ma questi tedeschi! Montelatorenoe è luogo fantastico, un paese stupendo, a volte cammini e ti arrivano ricordi, come dei messaggi dal passato, a quel punto devi farti coinvolgere dalla storia… questo è…” - Angelica conclude così il suo bellissimo racconto.


Io la saluto e la ringrazio, emozionata.
Poco dopo penso a come a volte, per raggiungere la serenità, basti un sorriso, un racconto, una parola. Questa chiacchierata mi ha cambiato la giornata. Mi sento arricchita, umanamente. Ho immaginato storie lontane, conosciuto persone fantastiche, “vissuto” momenti incredibili, solo con il potere della parola.
Si, l'arte fa proprio questo. Ti regala emozioni grandi, ti fa sentire per un momento parte di qualcosa che è pura bellezza… unisce le persone.
Grazie, Teatro Schabernack.