Messico, Acapulco. Un tempo meta di celebrità e polo turistico d'eccellenza. Una popolazione allegra: dai canti per le strade alle tradizionali feste popolari, musica e colore caratterizzavano, fino a poco tempo fa, le giornate degli abitanti della città messicana.
Negli ultimi anni la località di Acapulco si è trasformata in un grande campo di battaglie e scontri tra i narcos, i signori della droga.
La criminalità è alle stelle e nessuno ha più intenzione di fare festa, ne di uscire di casa al di fuori di certi orari, se non per esigenze strettamente necessarie.
Più di cento omicidi solo nell'ultimo mese, senza contare le numerose irruzioni nelle case e il numero altissimo di sparatorie in aria tra le bande.
Centinaia di artisti di strada e clown si sono uniti e insieme hanno detto basta a tanto orrore, con una marcia di protesta per le vie di Acapulco.
Data la serietà del tema della manifestazione i clown, con il volto pitturato delineando il segno della pace, sono scesi in strada numerosi e completamente vestiti di bianco. Cartelli alla mano, inni di pace e proteste per sensibilizzare e dire “stop” alla violenza.
La manifestazione è nata da alcuni artisti, in seguito all'omicidio di un clown che si esibiva ad una festa privata, dove alcuni criminali hanno fatto irruzione, alla quale è seguita la morte dell'artista.
Questo episodio, insieme al clima di terrore che si è venuto a creare nello Stato Guerrero, ha reso impossibile anche la pratica delle Arti in strada e di tutto quello che può essere la libera espressione. Da qui la decisione di unirsi, andare contro alla paura e dire basta all'orrore che viene perpetrato da anni, ai danni delle vittime e dei loro familiari, ma anche della comunità. Per questo i “pagliacci” sono scesi in strada, armati soltanto di buone intenzioni, abiti bianchi e nasi rossi.
Tanto di cappello a questi artisti coraggiosi, che combattono (in modo virtuoso) per l'importanza della vita e della pace. Un gesto pieno di bellezza e umanità, che ha scatenato la reazione (e la commozione) dei media di tutto il mondo.