Sono per le strade, li vedi, pieni di vita vissuta negli occhi, con quello sguardo a tratti malinconico, a tratti profondo. Uomini e donne, con i volti arrossati dal troppo sole, con le rughe d'espressione che a guardarle bene sembrano solchi, con gli anni passati che gli scorrono sul viso. I vestiti larghi, le scarpe usurate, la voglia di essere liberi, ma anche il coraggio e quella scorza dura che ti si forma intorno vivendo per la strada, vivendo in strada. I Clochard, i senzatetto, gli invisibili.
Ai lati delle strade, con il materasso per terra, con il giornale che li copre d'inverno. A Bologna però succede qualcosa, qualcosa di buono.
A Bologna lo sguardo si apre e non c'è esclusivamente quell'immagine quasi folcloristica che la collettività tende ad associare ai senzatetto.
A Bologna parliamo finalmente di persone, persone come me, come voi. Con la loro storia, con la loro esperienza. Buona Strada oggi si fa per le vie antiche della città della Torre degli Asinelli, di fronte alle mura di Piazza Maggiore, per le strade dimenticate del capoluogo emiliano.
I Clochard, attraverso un'iniziativa voluta da Ascom, l'associazione Piazza Grande, la Confcommercio e l'Asp, si trasformano in guide turistiche d'eccezione, portando i visitatori a scoprire una città diversa, mostrando anche “l'altra faccia” di una Bologna nascosta, ricca di angoli da scoprire, piena di vita quasi sotterranea, con quel fascino antico che si cela dietro a un velo di storia e mistero.
Un'iniziativa vincente, sotto ogni punto di vista. Chi è meno fortunato ha nuovamente uno scopo nella società, un ruolo attivo, un modo per andare avanti e Ri-costruire una vita. Chi si lascia trasportare in un meraviglioso viaggio alla scoperta di una Bologna “nuova”, riesce invece a godere della bellezza, quella più autentica, di una città incantevole, ma viene arricchito anche dal punto di vista umano, intrecciando storie e relazioni con persone incredibili, che hanno tanto da mostrare e da raccontare.
Gira la cartolina, questo è il nome del progetto che mira all'inclusione, è un vero e proprio modello da seguire, non solo a Bologna, ma in tutte le città.
Il nostro prossimo viaggio a Bolo, sarà certamente volto alla scoperta, di strade, scorci e soprattutto storie ricche di vita e di emozione.
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