“L'arte di strada è cultura popolare, educazione al bello, partecipazione alla vita sociale” queste le parole con cui il presidente della FNAS Beppe Boron ha presentato la filosofia dell'arte di strada in relazione all'economia delle città e delle realtà locali al festival di Mira. Il medesimo spirito di solidarietà, condivisione e riscatto è presente nell'iniziativa del Ballarò Buskers, manifestazione che si svolgerà in questi giorni (21-22-23 ottobre) a Palermo.
Alla sua prima edizione, la kermesse promette già di essere un successo grazie alle numerose iniziative che coinvolgono in prima persona oltre 50 artisti di strada chiamati ad animare lo storico mercato palermitano di Ballarò. Il festival internazionale degli artisti di strada si colloca legittimamente tra le iniziative per il recupero dello storico mercato, ormai abbandonato e in disuso sia da parte dei turisti che dei cittadini stessi.
«Ballarò Buskers è una di quelle iniziative partite dal basso, grazie a SOS Ballarò, e subito sposate dall'Amministrazione, con lo scopo di favorire e sostenere il rilancio e la rigenerazione del mercato e dell'intero quartiere –; ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando -. Come tutti i mercati storici di Palermo, anche Ballarò è un vero e proprio ecosistema e in quanto tale va tutelato e promosso nella sua interezza e complessità».
Un esempio di proficuo coordinamento tra l'Amministrazione comunale e le associazioni locali al quartiere, le quali hanno fortemente voluto questa manifestazione per il rilancio del mercato e per il recupero di una dimensione storica che si sta perdendo. A volere l'iniziativa sono state innanzitutto le numerose associazioni che fanno capo a Sos Ballarò quali Moltivolti, Logiche Meticce, Brushwood, Per Esempio, Circolo Arci Porco Rosso, Caravan Serai, Maghweb, Arci Tavola Tonda, coopeativa Terradamare, Santa Chiara, Handala e il Circopificio.
Nella Palermo di oggi l'arte di strada si propone, quindi, come strumento per il recupero di uno spazio urbano dal forte carattere storico e diventa protagonista della salvaguardia di una realtà profondamente connotata come il mercato, sede, fin dall'antichità, del tetro di strada, il quale fungeva da cornice alla vendita dei prodotti.
Una bella iniziativa, chi potrebbe dire mai il contrario? Nessuno, proprio per questo l'arte di strada e le sue tante declinazioni non possono essere confinate in una prestazione a “tempo determinato”. Fuori dall'iniziativa descritta Palermo è off limits per chi si esibisce nelle strade e nelle piazze ed è un vero peccato. Il dialogo costante tra gli artisti e la città è uno dei leitmotiv di un processo di riqualificazione degli spazi urbani. Il tema sarebbe dunque meritevole di una riflessione più oculata tra Amministrazione, associazioni e artisti, volta a garantire l'arte in strada anche fuori dall'estemporaneità dell'evento. Col tempo chissà? Per ora buona fortuna al Ballarò Buskers che intende recuperare, il magico connubio tra gli artisti di strada e la realtà che vivono e animano che è parte di loro e di cui loro sono parte.