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Futuro Periferie - La cultura rigenera

Roberto Cargnelli racconta il convegno di Roma

Investire in cultura, non più voce di spesa ma infrastruttura per lo sviluppo durevole delle comunità. Abilitare le pubbliche amministrazioni ad aprirsi a nuovi processi partecipativi; ascoltando anche le associazioni che a vario titolo lavorano sul territorio. Sono le linee guida che Federica Galloni, direttore generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Mibact, ha dato aprendo i lavori del convegno “Futuro Periferie. La cultura rigenera” organizzato a Roma nel complesso dell'ex Cerimant a Tor Sapienza giovedì 8 giugno 2017.

Mi è sembrato il caso di andarci a mettere il naso in qualità di responsabile del progetto Buona Strada perché mi sembrano evidenti le assonanze con quanto sopra, proprio perché Buona Strada si pone come obiettivo la diffusione di una nuova cultura dell'arte di strada come strumento di recupero e valorizzazione degli spazi urbani.

Durante tutto il convegno le affinità tra le linee guida della neonata (poco più di due anni di attività) Direzione Generale Arte e Architetture Contemporanee e Periferie Urbane del Mibact e quelle del nostro progetto si sono a più riprese evidenziate, per cui andremo a breve a verificare le possibili collaborazioni attuabili. Il convegno, sorprendentemente rispettoso di tempi e orari di svolgimento, è stato caratterizzato dalla presenza non solo rituale del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Cultura.

Gentiloni ha colpito per la dichiarazione, insolita per un politico italiano, della necessità di progettazione strategica a 20 –; 30 anni (!), mentre Franceschini ha parlato di inversione dei flussi tale da rendere attrattive proprio le periferie, perché se il ‘900 è stato il secolo votato alla tutela dei centri storici quello attuale dev'essere quello della tutela delle periferie.
Periferie, che è bene ricordare, acquistano significato molteplice e molto più complesso del significante che riporta alla sola urbanizzazione, spesso impropria, dei margini delle città. In questo senso forse la parte più interessante per noi; la riqualificazione non può ridursi alla sola ristrutturazione ma deve diventare rigenerazione attuata con politiche partecipate, nella comune coscienza che la periferia non è solo un dato topografico (vedi le periferie di fatto contenute in alcuni centri storici italiani) ma un dato più estesamente culturale, caratterizzato da povertà educativa e marginalità non solo economica.

La rigenerazione urbana abbisogna di una rigenerazione umana alla quale, modesta ma mai superflua, può contribuire l'arte di strada così come si va definendo in Buona Strada, coscienti che non sarà sufficiente contribuire alla costruzione di nuovi ecosistemi senza lo smantellamento di quelli vecchi. Così come il nostro movimento dovrà almeno in parte istituzionalizzarsi, senza per questo perdere autenticità e freschezza, dovremo d'altra parte pretendere che le istituzioni si “movimentizzino”, nella comune volontà di attuare quell'inversione di tendenza per cui le “poliferie” diventino attrattive. Faccio mio con questo il fulminante neologismo di Maurizio Carta, docente dell'Università di Palermo, che sintetizza così la molteplicità delle periferie da esaminare e il loro potenziale di portatrici, ovvero costruttrici di polis.

E infine, dal nostro punto di vista, come non vedere in questa inversione di tendenza l'altra auspicata inversione che da anni ormai sta spostando il baricentro della creatività artistica, e teatrale nello specifico, dai luoghi accademici e paludati dei centri storici alle poliferie, agli spazi urbani e alle architetture abbandonate, dove si colloca quell'”altrove” cui fa riferimento acuto il nostro fiancheggiatore Roberto Mancini.
L'arte di strada, da sempre elemento di rigenerazione, ed enzima dei processi di costruzione e rafforzamento di comunità, ha davanti a sé la vera sfida del futuro, affrancandosi con questo dal ruolo marginale quando non ancillare cui molta politica culturale l'ha relegata. A tutti noi il compito di raccoglierla. Buona Strada.

 

Fonte immagine: http://www.futuroperiferie.beniculturali.it e KCity -Rigenerazione urbana 

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