Passa al contenuto

Come ti adotto il verde pubblico

La social street di Baia del Re riqualifica il quartiere

E chi lo dice che Milano è una città grigia? Lo dice chi come me, è torinese. Lo dice chi a Milano non ci ha mai vissuto, chi non conosce la città nel profondo. Milano è affascinante: c'è la città della classe, dello sfarzo, c'è la Milano di Mediaset, dell'industria e del consumismo, la Milano che che fa tendenza, modaiola e che grida all'eccesso, poi la Milano della cultura, delle anteprime, dell'arte in strada e del Teatro... e infine c'è una Milano inaspettata, una sorpresa per chi la vive la prima volta. La Milano nascosta, con i suoi scorci pittoreschi, con i cittadini attivi che lavorano sodo per renderla più sostenibile. Una Milano dove il verde pubblico viene curato, dove i residenti danno la giusta importanza alle aiuole, ai parchi, agli angoli verdi.

Abbiamo parlato in precedenza di via Padova e della sua social street, degli orti urbani e dell'impegno di chi Milano la abita 24 ore al giorno e non si limita a viverla da pendolare o da turista. Le social street, gruppi di redisenti che hanno un progetto comune, legato alla sostenibilità della propria città, sono da qualche anno un vero fenomeno di coesione sociale e di aggregazione: il concetto "insieme è meglio" ha preso piede in tutto il Paese e sempre più iniziative spontanee prendono vita, dove serve. Quartieri difficili e spesso degradati, che necessitano di cure degli spazi pubblici, per tornare ad essere quartieri aggregativi, luoghi vivi e di condivisione.

Un esempio virtuoso che vogliamo portare alla luce è quello del quartiere conosciuto come "Baia del Re" a Milano, ora quartiere Stadera, dove i cittadini, nell'agosto scorsp, hanno adottato la porzione verde tra le vie Montegani e Palmieri. “Cura e adotta il verde pubblico per rendere più bello e condiviso il giardino" è il progetto approvato dal Municipio 5 per dare nuova linfa al quartiere. Su un articolo de Il Giorno Mario Donadio, dell'associazione Compagnia dell'Anello, gemellata con la Baia racconta che una parte dello spazio nei prossimi anni diventerà un giardino, mentre un'altra porzione sarà destinata a diventare un orto urbano, di cui si prenderanno cura gli alunni della vicina scuola elementare, gli anziani, i residenti che vorranno unirsi.

Già lo scorso settembre i lavori hanno preso il via e il quartiere è tornato ad essere vissuto e condiviso dai residenti: questo angolo di città è già stato teatro di eventi, con giornate di pulizia, aperitivi, concerti improvvisati e chiacchiere tra vicini.

La social street del progetto continua a proporre sotto il cappello "La Baia torna a vivere", idee, spunti e suggerimenti per valorizzare il quartiere, prendendosi cura delle aree verdi e proponendo inizative aggregative. Un ottimo esempio di Buona Strada, dove arte, cittadinanza, verde e cultura vivono in armonia e portano momenti di "festa e scambio" in un quartiere altrimenti dimenticato. 

L'artista: un servizio all'umanità
La storia di chi ha lasciato la carriera da avvocato per amore del Circo