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A New York i muri si colorano per celebrare l'identità queer

World Mural Project per raccontarsi sui muri

Fin dai tempi più remoti, in luoghi come la Grecia classica, l'India e l'Impero romano, l'arte di dipingere sui muri ha veicolato messaggi di importanza collettiva di valore civico e religioso.
Con il Rinascimento, l'affresco è diventato una delle arti più diffuse, fino ad arrivare al Messico rivoluzionario dei primi del Novecento, dove i grandi muralisti come Diego Rivera dipingevano sulle pareti dei luoghi pubblici la grandi vicende di quella terra ribelle per consegnarla agli occhi dei contadini analfabeti, privi di altri strumenti per apprendere la storia.

Questa magia continua ad accadere ancora oggi in tutto il mondo: proprio lo scorso mese, nel giugno 2019, mese dell' orgoglio LGBTQ+ , i muri di New York si colorano per dare visibilità alle identità queer, termine che significa letteralmente "strano" o "di traverso" recuperato in senso politico dalla comunità gay per indicare tutte varianti e le diversità sessuali.
Proprio grazie a un' iniziativa per il World Mural Project, parte degli eventi per la celebrazione del mese del pride, più di 50 muri della grande mela si colorano per dare visibilità (anche artistica) alle comunità nei quartieri del Bronx, Queens, Brooklyn e Manhattan, grazie alla partecipazione di artisti come Crash, Buff Monster e Sam Kirk.
Proprio la Kirk racconta di aver usato l'arte come strumento per il suo coming out, a quindici anni: "è un mezzo potente" racconta al New York Times.
Il suo ultimo murales è dedicato all'attivista Victoria Cruz, tecnica mista di spray e pennelli.
Un progetto che vuole portare coscienza su temi come diversità e rappresentazione su temi attualissimi, per una società che canti a più voci.
Per una strada di tutti e tutte , una buona strada!

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